Il velociraptor Mattia

Il velociraptor Mattia

L'importanza dell'umiltà e dell'amicizia nella vita.

C’era una volta un velociraptor di nome Mattia. Mattia era un dinosauro molto veloce e abile nella caccia. Era rosso e blu, con due grandi occhi gialli che gli permettevano di vedere le prede a grande distanza. Era così bravo che si vantava spesso delle sue abilità, pensando di essere il migliore di tutti i dinosauri della sua tribù.

Un giorno, mentre era alla ricerca di prede, Mattia si imbatté in un cucciolo di velociraptor che vagava da solo. Il piccolo era spaventato e solo, e Mattia decise di aiutarlo, portandolo con sé nella sua tana.

Mattia era molto orgoglioso di aver salvato il piccolo velociraptor e lo trattava con grande cura, insegnandogli tutto ciò che sapeva sulla caccia e sulla sopravvivenza nella giungla. Ma il piccolo velociraptor non sembrava interessato alle lezioni di Mattia e preferiva giocare e divertirsi.

Mattia era assai infastidito da questa cosa e un giorno disse al cucciolo “Tu devi diventare bravo come me nella caccia!”. Il cucciolo rispose che era ancora troppo piccolo per queste cose e che per il momento preferiva giocare.

Mattia allora si infuriò “Bene, allora arrangiati, vado a cacciare da solo!” e se ne andò via. Mentre il velociraptor stava inseguendo le sue prede, però, il piccolo velociraptor si perse nella giungla.

Quando Mattia tornò alla tana e non vide il suo piccolo amico si preoccupò molto. Lo cercò dappertutto con i suoi grandi occhi gialli, ma non riuscì a trovarlo. Mattia capì che il suo orgoglio lo aveva fatto comportare male e che il suo egoismo lo aveva portato a trascurare le esigenze del giovane dinosauro. Come poteva pretendere che un cucciolo preferisse la caccia al gioco!

Mattia decise quindi di chiedere aiuto agli altri dinosauri della tribù e insieme a loro riuscì a trovare il piccolo velociraptor, che era rimasto bloccato tra le radici di un albero. Mattia capì che aveva commesso un errore e chiese scusa al piccolo velociraptor. Insieme tornarono alla tana di Mattia, dove festeggiarono la loro riconciliazione.

Con gli anni il piccolo velociraptor apprese un sacco di cosa da Mattia: non solo aveva imparato come cacciare, ma anche come procurare il cibo per gli altri dinosauri. “Grazie Mattia, sei un grande amico!” disse il piccolo velociraptor.

Mattia divenne un dinosauro più umile e gentile, capace di apprezzare il valore dell’amicizia e della solidarietà. “Ho capito che la vera forza non risiede solo nella velocità o nell’abilità di cacciare, ma anche nella capacità di avere cura degli altri e di aiutarli con gentilezza e pazienza quando ne hanno bisogno” disse Mattia. E tutti i dinosauri della tribù applaudivano, felici per il loro nuovo amico.

La morale della storia è che l’orgoglio e l’egoismo non ci portano mai alla vera felicità. Aiutare gli altri con pazienza è la cosa più importante e il modo migliore per costruire amicizie durature.

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