Il triceratoronte Gabriele

Il triceratoronte Gabriele

Un triceratopo viaggia nel futuro e impara ad accettare le differenze.

C’era una volta Gabriele, un triceratopo che aveva un desiderio speciale: evolversi e diventare un animale del futuro. Gabriele era un dinosauro molto carino e un po’ sognatore, che adorava immaginare il futuro e tutte le meraviglie che avrebbe potuto vedere.

Un giorno, mentre passeggiava per la prateria, trovò una grande sfera luminosa che lampeggiava di una strana luce verde. Gabriele si avvicinò curioso e all’improvviso udì una voce che proveniva dall’interno della sfera “Sono un portale spazio-temporale, posso farti viaggiare nel tempo e trasformarti in un animale del futuro, per sempre!”

Il triceratopo non ci pensò nemmeno un secondo e si tuffò nel portale: stava per realizzare il suo sogno! Gabriele era immerso nella luce verde e non vedeva nulla, tutto sembrava girare attorno a lui. Il suo corpo si stava trasformando in quello di un vero animale del futuro, un grosso rinoceronte.

Proprio in quel momento, però, Gabriele si rese conto che così non avrebbe mai più rivisto i suoi amici triceratopi “Fermati portale! Voglio tornare indietro nel Cretaceo per rivedere i miei amici”. Tutto a un tratto il portale si spense e Gabriele si ritrovò nella sua prateria.

Qualcosa però era andato storto: Gabriele non era più un triceratopo… e nemmeno un rinoceronte. Si ritrovò ad essere l’incrocio tra un triceratopo e un rinoceronte. Gabriele, specchiandosi in un laghetto, scoprì con orrore di avere anche tre stranissime corna in testa. L’ex triceratopo era molto dispiaciuto, poiché non aveva ottenuto ciò che voleva. Invece di diventare un animale futuristico, Gabriele si era trasformato in qualcosa di diverso, qualcosa che non aveva previsto.

Gabriele si sentiva diverso dagli altri triceratopi, e si preoccupava di essere emarginato dal branco. “Non sono più un triceratopo come gli altri”, si lamentava, “sono un ibrido strano e orribile, un triceratoronte!”.

Per paura di essere giudicato, si nascose dal branco per alcuni giorni. Alla fine si decise ad andare a trovare i suoi amici triceratopi, temendo però di essere preso in giro per le tre strane corna che aveva in testa. All’inizio erano tutti stupiti e nessuno lo riconobbe, ma poi Gabriele raccontò loro del portale e di tutto quello che gli era capitato.

“Che bello essere così unico e diverso!” disse uno dei triceratopi. “Io non ho mai visto un triceratopo con corna così lunghe e robuste!”. E tutti gli altri triceratopi annuirono con entusiasmo.

Invece di ridere o schernire Gabriele, i triceratopi si mostrarono amichevoli e lo accettarono così com’era. Gabriele capì allora che la cosa più importante non era diventare qualcosa che non si era, ma accettarsi per quello che si è e trovare il proprio posto nel mondo.

Gabriele imparò a usare le sue nuove corna per proteggere il suo branco dai pericoli della prateria e i triceratopi impararono ad apprezzare la sua forza e la sua tenacia. Gabriele, infatti, aveva ora una resistenza maggiore rispetto agli altri triceratopi, grazie alla sua nuova natura da triceratoronte.

La storia di Gabriele ci insegna che a volte, anche se non otteniamo ciò che vogliamo, possiamo ancora trovare la felicità e l’amicizia se impariamo ad accettarci per quello che siamo. La diversità è una cosa meravigliosa, che ci aiuta a scoprire nuove opportunità e a fare nuove amicizie.

Gabriele imparò che ciò che conta di più è avere un cuore generoso e una forza interiore che ci permette di affrontare tutte le difficoltà della vita. E poi, in fondo, aveva realizzato almeno in parte il suo sogno di diventare un animale del futuro.

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