C’era una volta uno stegosauro di nome Edoardo che aveva bellissime placche rosse che decoravano il suo corpo. Ma c’era un problema: gli mancava la testa! Edoardo si muoveva sempre con molta cautela e aveva imparato a vivere senza la sua testa, ma era molto triste perché non poteva vedere il mondo intorno a lui come gli altri animali.
Un giorno, Edoardo incontrò una fata buona che gli offrì di aiutarlo ad avere una testa. “Oh sì, per favore!” disse Edoardo entusiasta. La fata portò Edoardo in un regno magico, dove incontrò la regina delle fate. La regina delle fate promise di aiutare Edoardo a recuperare la sua testa, ma gli chiese di compiere una missione molto importante.
Edoardo doveva andare alla ricerca della pietra magica, che era nascosta in una grotta completamente buia e molto lontana. Secondo la leggenda, solo chi non vedeva mai la luce avrebbe potuto trovare la pietra magica nel buio della grotta. Lo stegosauro senza testa era sicuramente il predestinato, perché lui la luce non poteva vederla!
Edoardo era molto spaventato, ma la fata gli disse: “Non preoccuparti, Edoardo. Sei un animale molto coraggioso e con la tua perseveranza riuscirai a trovare la pietra magica!”.
Dopo molti giorni di cammino, Edoardo finalmente arrivò alla grotta buia e iniziò a cercare la pietra magica. Ogni tanto sbatteva da qualche parte, ma il suo corpo era protetto dalle bellissime placche rosse. Anche se la grotta era molto buia, fu molto facile per lui superare gli ostacoli, perché era già abituato a camminare senza vedere nulla.
Ad un certo punto sentì una forza magica a pochi metri da lui. Era proprio la pietra magica. “Finalmente ce l’ho fatta!” disse Edoardo felice. “Ora posso tornare dalla regina delle fate e avere una testa come tutti gli altri”.
Mentre camminava verso il regno delle fate, lo stegosauro si rese conto che il fatto di non avere la testa aveva comunque i suoi vantaggi, perché gli aveva permesso di imparare a muoversi nel buio meglio di chiunque altro.
Edoardo tornò dalla regina delle fate. Con la pietra magica in mano, la regina stava per far crescere la testa allo stegosauro, ma Edoardo la interruppe. “Grazie mille regina delle fate, ma non voglio più che mi regali una testa” disse “Ho già delle bellissime placche rosse sul mio corpo e delle capacità uniche. So muovermi nel buio e sono molto coraggioso, in fondo mi piaccio anche così, senza la testa”.
L’intero regno delle fate applaudì la saggezza di Edoardo, che diventò un esempio per tutti. Lo stegosauro aveva insegnato a tutti che le cose che ci sembrano un difetto possono diventare le nostre qualità più grandi e dobbiamo imparare ad apprezzare e valorizzare le nostre peculiarità.