Nel cuore di una fitta foresta, viveva un piccolo lupo mannaro di nome Antonio. Era noto in tutta la foresta per il suo pelo folto e per i suoi occhi lucenti. Ma c’era qualcosa di speciale in Antonio: era un lupo mannaro che durante la luna piena si trasformava un bambino.
Anche se amava la sua doppia natura, Antonio a volte si sentiva solo. Gli altri lupi non capivano perché diventava un bambino durante la luna piena, e i bambini del villaggio vicino avevano paura di lui perché era un lupo.
Un giorno, durante la luna piena, Antonio decise di avventurarsi nel villaggio. Camminò per le strade deserte, osservando le case e le persone dentro. Ad un tratto, sentì un pianto provenire da una delle case.
Era una piccola bambina di nome Lucia. Era seduta da sola, piangendo. Antonio, sotto forma di bambino, si avvicinò a lei.
“Perché piangi, Lucia?” chiese Antonio.
“Mi sento sola,” rispose Lucia. “Gli altri bambini non vogliono giocare con me perché dicono che sono diversa.”
Antonio si sedette accanto a Lucia. “Anch’io mi sento diverso a volte,” disse. “Sono un lupo mannaro. Durante la luna piena divento un bambino, come te.”
Lucia guardò Antonio con sorpresa. Poi, dopo un po’, iniziò a ridere. “Sei un lupo mannaro? Questo è incredibile! Penso che essere diversi ci renda speciali.”
Da quel giorno, Antonio e Lucia divennero i migliori amici. Giocavano insieme durante le notti di luna piena e Antonio la proteggeva nei giorni in cui era un lupo. La foresta e il villaggio non sembravano più posti solitari per nessuno di loro.
Morale della storia: Le nostre differenze non dovrebbero isolarci, ma renderci unici. Trovare qualcuno che capisca la tua unicità può trasformare la solitudine in amicizia.