Alice, la chiocciola supersonica

Il valore dell'altruismo e della generosità nel cuore di una lumachina velocissima.

C’era una volta, in una foresta lussureggiante dove i raggi del sole giocavano a nascondino tra le foglie, una chiocciola unica nel suo genere, nota a tutti come Alice. Alice non era una chiocciola qualsiasi: la sua casetta scintillava con colori tanto vividi che i passanti si fermavano incantati. Ma ciò che la rendeva davvero speciale era la sua velocità. A differenza delle altre lumachine, Alice poteva scivolare lungo i sentieri della foresta veloce come il vento.

Un giorno, mentre esplorava i confini del suo mondo, Alice incappò in un grande cancello socchiuso. Dietro a quel cancello, un giardino verdissimo e incantevole si stendeva davanti ai suoi occhi: era un luogo nuovo coltivato dall’uomo, un giardino che nessuna sua amica aveva mai osato esplorare.

Alice scivolò dentro, e quello che vide la lasciò senza fiato. Fiori di ogni forma e colore, frutti succosi che pendevano dai rami e una sensazione di pace che riempiva l’aria. Ma all’improvviso una grande ombra le si avvicinò: era il giardiniere! Un uomo di larghe spalle con uno sguardo severo, che non era lì per ammirare il panorama. “”Chi sei tu, creatura audace, che osi entrare nel mio dominio senza permesso?”” chiese con tono burbero.

“”Mi chiamo Alice, signore, e sono solo una chiocciolina. Anzi, sono la chiocciola più veloce del mondo. Non volevo turbare, solo… scoprire!”” rispose Alice con voce gentile, ma ferma.

Il giardiniere rifletté un momento e poi propose: “”Se sei davvero così veloce come dici, ti sfido a una gara. Se vinci, sarai libera di esplorare il mio giardino. Ma se perdi, lavorerai per me e mi aiuterai a mantenere queste piante rigogliose.””

Alice accettò, ben sapendo che quella sfida avrebbe deciso la sua sorte. La gara era semplice: doveva raggiungere l’albero più alto del giardino prima del giardiniere.

Al segnale, Alice sfrecciò come un fulmine, mentre la sua conchiglia rifletteva i colori dei fiori. Il giardiniere la inseguì, ma non aveva speranze contro la velocità sorprendente della chiocciola. Alice aveva un grande vantaggio e mancavano ormai pochi metri al traguardo del grande albero. All’improvviso, però, la lumachina si accorse di un terribile problema: un’altra chiocciola, incantata dalla bellezza del giardino, era caduta dentro a un sottovaso colmo d’acqua e stava per affogare.

Alice capì che non poteva ignorarla. “”Ti aiuterò,”” disse, e con uno sforzo enorme, la tirò fuori. Ma il tempo perduto sembrava aver compromesso la sua vittoria: il giardiniere era vicino, molto vicino all’albero.

Tuttavia, il giardiniere, vedendo l’atto altruistico di Alice, rallentò il passo. “”Vai, Alice, la tua bontà ti rende degna di questo giardino. Meriti la vittoria e la libertà”” disse con un sorriso caldo.

Alice vinse la gara, ma anche qualcosa di più importante: la stima e l’amicizia del giardiniere. Da quel giorno, Alice fu libera di esplorare il giardino quando voleva, ma scelse comunque di restare e aiutare il giardiniere, portando con sé le altre chioccioline che, come lei, cercavano un posto sicuro e bello in cui vivere.

Morale: La vera libertà si trova nel poter scegliere… e talvolta scegliamo di condividere la nostra fortuna con gli altri, rendendo il mondo un posto migliore per tutti.

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